Pompei (11)Complessa e inspiegabile, l’esistenza è priva di significato se la usiamo solo per gli interessi associati al materiale . Situazioni nelle quali sfugge il modo naturale di comprendere la ragione dell’ esistenza , ad esempio quando in modo inatteso arriva all’improvviso il momento di cessare di esistere.  Lo sappiamo tutti che può succedere ma raramente questo fattore viene tenuto in considerazione nel compito giornaliero.E’ necessario potenziare la più complessa delle emozioni che è l’amore alle persone comuni che incontriamo tutti i giorni che sono la parte essenziale su cui costruiamo l’ economia della vita e solo abbiamo una opportunità di svilupparlo. Non è possibile rettificare una seconda volta o di ripetere l’esperienza o l’abilità di forgiarlo nella convivenza, dove ciò che è materiale arriva ad avere il più alto livello di importanza, e quando lo percepiamo come un fatale errore , tutto finisce e l’esperienza è unica e irripetibile.

¿Siamo noi persone una componente economica? I numeri sono più importanti delle emozioni? La risposta potrebbe essere sì, se gli esseri umani non fossero l’eccezione della stessa natura e non fossero governati dall’emozione di felicità e di dolore. L’economia della vita è spezzata, senza logica, senza preavviso, come fatalmente accaduto nella famiglia del miei amici napoletani Claudio ed Elena De Caro . I loro due figli Andrea e Stefano hanno dovuto lasciare la vita materiale, senza preavviso, senza che nessuno lo volesse o desiderasse. Si trasforma la felicità in dolore e questo in una forza emotiva che pervade le menti di parenti e amici. L’economia della vita rompe tutte le previsioni quando le leggi naturali sono impossibili da capire nell’ essere inalterabili ed ingiuste. Rimane la speranza e l’amore e il ricordo, condizioni che l’essere umano deve conservare perché non scadano e non scompaiano mai.

Nel ciclo della vita, si verificano situazioni incomprensibili. Gli esseri umani hanno la capacità di sopportare il dolore senza limiti conosciuti, in cui il più fine può essere la perdita di un figlio ,è il lato oscuro dell’umanità, unirsi nel dolore ci rende degni ed allo stesso tempo è una necessità davanti alla complessità di comprensione di una morte inaspettata e traditrice. La speranza del ricordo è l’unica consolazione che rimane per capire la verità della vita.

 

 

La economía de la vida ante una realidad inevitable. Para mis amigos Elena y Claudio De Caro

Compleja como inexplicable, carente de sentido si empleamos la existencia en falsos intereses relacionados solo con lo material. Situaciones en las que se escapa la forma natural de entender la convivencia humana cuando de forma inesperada llega el medido éxito de dejar de existir.

Todos lo sabemos pero pocas veces este factor entra en nuestra cuenta del quehacer del día a día. Potenciar la más compleja de las emociones como el amor a seres cotidianos que son la parte esencial sobre la que se construye nuestra economía de la vida y que solo tenemos una oportunidad para desarrollarla. No puede rectificar en una segunda oportunidad ni replicar la experiencia ni habilidades forjadas en la convivencia, donde lo material suma el máximo nivel de importancia y cuando lo percibimos como un manipulado error, todo acaba y la experiencia queda como única e irrepetible.

¿Somos las personas un componente económico? ¿Las cifras son más importantes que las emociones? La respuesta puede ser sí, en el caso de que el ser humano no fuese la excepción de la naturaleza y sobre el mismo no imperase la emoción de la felicidad y del dolor. La economía de la vida se rompe, sin justificación racional, sin avisar como fatalmente ha sucedido en la familia de mi amigo napolitano Claudio De Caro. Sus dos hijos Andrea y Stefano dejan la vida material, sin avisar, sin pedirlo y sin quererlo nadie. Se transforma la felicidad en dolor y este en una fuerza emocional que inunda la mente de familiares y amigos. La economía de la vida rompe con todas la previsiones cuando las Leyes naturales imposibles de entender por lo inalterables e injustas. Queda la esperanza del el amor y el recuerdo, condiciones a las para el ser humano debe de acudir porque no caducan y nunca desaparecen.

En el ciclo de la vida, ocurren situaciones incomprensibles. El ser humano tiene una capacidad de soportar el dolor sin límite conocido, donde el extremo puede estar en la pérdida de un hijo, es la parte oscura de la humanidad, unirse en el dolor nos hace dignos y es una necesidad ante la complejidad de entender una muerte tan traidora como inesperada. La esperanza del recuerdo es solo el consuelo que queda para entender la verdad de la vida.